Pubblicato il Calendario Corse Cabernet Runners !!!!

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CABER-CALENDARIO ENO-GASTRO-PODISTICO 2012

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28 marzo 2012

28.4.2012 - Romanzo di una domenica di inizio primavera



Onore e Gloria ai Cabernet Runners


Presentiamo il "ROMANZO DI UNA DOMENICA DI INIZIO ESTATE"


CAPITOLO 1
Il cambio dell'ora ha reso quest'alba ancora più alba, ma si parla di migliaia di persone schierate alla Marcia del Ponte... sarà l'attrattività del Boomerang Club, il suo prato inglese, le sue piscine, le musiche che risuonano sotto il gonfiabile della partenza, la voce dello speaker che ti accoglie già dal parcheggio, ma siamo tanti, veramente tanti, a solcare quelle strade arginali, tra un tortoro che intorta una tortora e una nutria già fecondata dal miracolo della natura che si risveglia che sommessa e quasi timorosa mette fuori il muso dalla sua tana e scaracchia fragorosamente quel roseghino mattutino.
DoctorL, MPM, TheButterfly, SunnyElyIlPrelius e Sampei, stringono i denti e arrancano fino all'arrivo, lungo gli argini e tra le tortuosità di un percorso fatto di curve a otto incrociati, degni del miglior Giotto ubriaco, ben sapendo che all'arrivo c'è una meritata spiattellata di tortellini al ragù che li attende.
E qui il nostro romanzo si potrebbe felicemente chiudere...

CAPITOLO 2
Il piatto e liscio percorso della Marcia del Ponte si inclina, le gambe non rotolano più rotonde sulle strade arginali ma arrancano e sbuffano in salita calpestando gocce di sudore e mulinano a rotta di collo in discesa, il pietrisco arginale si fa pietraglia morenica e in lontananza due maglie nero-arancio portano i nostri colori in quel di Rivadolmo di Baone: sono il perfido Anatolji Borelji (fresco best cabernet runnes 42k in pectore) e LaGazzella (aspirante best cabernet runner trail), ormai drogati dalla preparazione della Traversata dei Colli, che non tollerano più sotto i loro piedi lo sporco bitume delle corse pianeggianti.
Ma come dargli torto, una bella risalita del monte cecilia, il passaggio sul monte fasolo con tutta la vallata che si apre alla loro sinistra, e la discesa a rotta di collo verso il ritorno al paesiello di partenza... il profumo dell'aglio selvatico maschera i lasciti umani del tipico podista e le ampie foglie dei castagni sembrano ombrellini verdi che lasciano sulla pelle quel tipico riflesso biliare.
E qui il nostro romanzo si potrebbe chiudere...

CAPITOLO 3
Notturno diurno. Luce tanta, fuori, ma poca dentro, filtrata in isolati steli dalla tapparella che ormai sarebbe da cambiare, azz, sempre sta luce negli occhi.
LucyP, divisa tra coperta e cuscino, riflette su quanto sia bella l'ora legale, non di per sé, ma perché ti permette di dire che non è che ti sei tirata indietro all'ultimo e non sei andata a correre, è solo che ti eri dimenticata di cambiare l'ora sulla sveglia. E quando hai visto l'ora, ti è giustamente sembrato che fosse l'ora giusta... per girare lato. A volte il sonno può essere ristoratore, anche senza averci dovuto mettere dei km sopra. Il sonno dei giusti non teme il diradarsi dei ristori.
E qui il romanzo si potrebbe chiudere...

CAPITOLO 4
Corte castellana, nella Ferrara di un non meglio precisato annus domini del 1400, ai ludi estensi del pedibus calcantibus villani (nel senso di bifolchi, non di FraVil) veneti vengono a far sfoggio delle loro scarpe nuove, scambiando il salotto buono della città per una balera del downtown di Copparo. Ma due tra questi non sorridono, non parlano, occhi bassi a fissare il bugnato, sguardo concentrato come solo il liebig sa essere. Immobili statuari, appena un accenno sulla fronte della vena pulsante che tradisce la carica che c'è dentro loro.Okuto ed LaLocomotiva, alla salva di cannone che dichiara aperta la tenzone pedestre (cannone - tenzone: era una rima!!!) scaricano a terra i loro kappanewton di potenza, che ai qui tempi non si sapeva ancora cosa fossero, e scavando solchi nel porfido quattrocentesco aggrediscono la 21k ferrarese. Alla fine la grande coppia che costituisce l'orgoglio della missilistica su strada della terra tra i due fiumi, sbeffeggia il cronometro, chiudendo a tempi inferiori rispetto ai loro target dichiarati (sappiamo per contro che i Cabs sono come i pescatori, fanno a gara a chi la spara più grossa, salvo poi schiantarsi come paracarrri).
Per IlBoldroni tempone, che come previsto pone un'ipoteca sul titolo di Best Cab 21k; per Okuto un esordio con i baffi con il suo primo pettorale spillato sulla maglia e soprattutto un benvenuto nel tunnel della corsa (voci già lo danno certo come schierato sulla linea di partenza della Maratona di Padova).
Pacche sulle spalle.
E qui il romanzo si potrebbe chiudere...

CAPITOLO 5
Mentre "quelli della 21" (modo dispregiativo con cui i maratoneti etichettano quelli della mezza) erano già a stappare birre con i denti e a fare gare di rutti nella splendida piazza medievale di Ferrara, 100Jaq AleAleAleAleAlejandrasi godevano i paesaggi cibottiani delle lunghe strade arginali che costeggiano "in s'la rota dal po" quando vedono una cosa all'orizzonte che si materializza: un sole torrido!!! crescono i km e cresce la temperatura e i nostri CaberEroi cominciano a porsi il problema che non si poneva LucyP: i ristori si fanno sempre più lontani e sempre poveri, acqua, poca, niente frutta salvo qualche arancia che sarebbe ormai anche fuori stagione, biscotti assolati per alzare ancora di più l'arsura delle fauci, niente integratori, niente coca-cola, niente birra, peggio che stare in guerra... la sabbia delle golene sembra sempre più quella del kalahari e l'ombra degli alberi... beh lungo le arginali del po potete immaginare che non li trovate nemmeno con il lanternino... il passo si fa pesante, la testa comincia a girare e solo il rientro nella cinta muraria ridà loro ancora un po' la freschezza delle segrete degli antichi manieri e i piedi ricominciano in maniera ordinata a porsi uno di fronte all'altro. Per AleAleAleAleAlejandra meritato levarsi di calici all'arrivo, per 100Jaq, beh accontentarsi, per stavolta un flacone di aspirine per smaltire l'insolazione, e mi raccomando non se le beva.
E qui il romanzo si potrebbe chiudere...

CAPITOLO 6
"Il sorpasso", lo ricordate il celebre film, su quella decapottabile in bianco e nere un dirompente Gassman lascia attonito, con le sue maniere quasi cialtronesche, un giovane Trintignant? Beh dimenticatelo, questo è un altro film, questa è un'altra storia, qui ci sono altri attori, e il dramma non è sotteso, latente, inespresso, ma deflagra in una rivoluzione dei sessi che porta alla ghigliottina un solo uomo, un uomo solo al comando, non più.
Dicevamo questo è un altro film, non Roma ma Barcellona, costa brava, non costa tirrenica, scarpe da running, non lucenti cabrio, niente benzina, solo maltodestrine, ed invece di una deserta via aurelia, ramblas riboccanti di folla.
El Potro de Legnaro, il podista dei due mondi, il BeepBeepBeordus, scatta alla partenza, crescendo e progressione wagneriana fino al 10 km, cede un po ma continua a scalvacare posizioni al 15°, e ancora al 20°, poi... il fattaccio!!!!! una scheggia di guscio di una cozza, probabilmente fuoriuscita dai sacchi delle immondizie malriposti di una churrasqueria di terz'ordine dei quartieri malfamati di barcelona si conficca nel polpaccio notoriamente delicato del BeepBeep, dando vita ad un inizio di infezione che progredirà per tutta la corsa; e da lì il ritmo cala al 25° e al 30° e al 35°, quando come di solito si dice "c'è sempre qualcuno che arriva da dietro".
Ora, Katyveria è stata veramente una signora, non ha fatto alcun riferimento al fattaccio nè nei suoi post in facebook né nelle interviste rilasciate alla Gazzetta del Sport e a Runners' World. Però noi ce la aspettiamo che la prima volta che si va a bere una birra fuori ad un certo punto candidamente dichiari "no, perchè ad un certo punto  ho visto qualcuno che mi sembrava gli assomigliasse da dietro, sai tipo che aveva la pelata e il nome sulla maglia, e quando l'ho raggiunto gli ho detto dai andiamo avanti insieme, ma lui mi ha risposto che proprio non ce la faceva e allora l'ho lasciato lì, cosa dovevo fare?"
E guardando i dettagli della sua prestazione, chapeau a Katyveria che, nonostante il caldo assassino che andava ovviamente sempre più aumentando nel corso della mattinata, ha incorniciato una gestione di corsa da manuale, con una seconda metà di gara più veloce della prima di ben 9m15sec... più che negative split, direi che ha cambiato proprio marcia.
E qui il romanzo si potrebbe chiudere...

CAPITOLO 7 - FlashBack
Testa bassa, capo incappucciato, sguardo scuro, una terrina di 6 etti di pastasciutta stretta in grembo, dalla quale si ingozza con mani avide; arrotolato, dentro la felpa, un pettorale sgualcito tradisce un indizio: Maratò... un maratoneta in incognito si aggira nella notte tra i i vicoli di placa san miquel, una scura figura nel buio del quartiere gotico Barcelona. Mistero.

CAPITOLO 7 - Giorno
Le telecamere del percorso fiutano arie sospette c'è un terzo CaberRunners mescolato tra la folla della maratona di barcellona. Nel Bor-caverna del perfido Borelik i display rilanciano subito l'immagine, è FraVil, allarme rosso, titolo di Best Cabernet Runner in pericolo!!!
Il Borelik arma la sua Bor-RAV4 e si teletrasporta sul percorso, qualcosa si deve pur fare.
Fravil vola, vola, vola, con la sua leggera falcata e piedi quasi sospinti dalle ali di mercurio 5-10-15-20-25 non sente il caldo, la mezza passata in 1h46 l'entusiasmo è alle stelle, la folla sul percorso è enorme, ti porta sè, la strada scorre sotto i tuoi piedi come un nastro a tutta velocità. La gioia poi straripa al 30° vedendo l' "amico" Francisko porgergli un bicchiere ghiacciato di sangria, frutta e zuccheri in questo freso nettare, cosa chiedere di più in questa torrida giornata. Ma Fravil ancora non conosce di cosa è capace il perfido Anatolji, il quale aveva confezionato la pozione con mele, pesche ed altre leccornie raccolte nei celebri frutteti circostanti la mitica discarica di Capodimonte (per capirci, quella in cui ogni tanto c'è dell'inerte in mezzo ai rifiuti tossici, per capirci).
Ed il crollo si vede, 10 minuti in più sui 5km rispetto al passaggio del 25°, ma ci voleva ben altro per fermare l'entusiasmo di chi vede il magnum al traguardo: Fravil, sorretto dagli dei, riprende miracolosamente il suo passo, forse rendendosi conto che era ormai ora di pranzo e che doveva affrettarsi a trovare un posto in un ristorante, che con tuta la folla che c'era rischiava di restare a digiuno, e che non sia mai detto, con tutto quello che ho corso minimo minimo mi aspetto un brontosauro adesso.
Finale: terzo avvicendamento in testa alla classifica best cabernet runner 42 k nel giro del solo mese di marzo, ma non è detto che anche questo regno nn duri più del volgere di un quarto di luna.

E qui il romanzo si potrebbe chiudere...
... ma in realtà vi rimanda solo alla prossima domenica.


Siamo Cabernet Runners, e tutto il resto è noia


Puoi correre con il cronometro oppure....
...oppure puoi correre con il sorriso
Forever Cabernet Runners
Doctorlukash
Er President

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