Pubblicato il Calendario Corse Cabernet Runners !!!!

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potete trovare la versione 01 del
CABER-CALENDARIO ENO-GASTRO-PODISTICO 2012

(e tenetelo d'occhio, ci saranno continui aggiornamenti durante la stagione)
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29 settembre 2009

20.09.2009 – Berlino, l’ultimo muro!

Doveva essere la maratona più veloce del mondo, ma nel confronto a distanza Gebreselasie resta sotto il suo record, mentre il Borelji migliora di più i dieci minuti il personal best.


Caldo africano ed umidità tropicale hanno accolto i nostri atleti Anatoli Borelji, LaGazzella e BeepBeepBeordus, accompagnati dallo staff tecnico EmmePiEmme e LucyP all’arrivo nella città divisa, simbolo storico delle lacerazioni di un’Europa che non vorremmo dover ancora ricordare ma che imperituro monito resterà nelle nostre memorie. E i nostri atleti, nel bene e nel male, difficilmente riusciranno a dimenticare l’avventura berlinese. E sì che per alcuni di loro le premesse erano ottime: i climi afosi e tropicali sono quantomai consoni a LaGazzella, che ricordiamo ha svolto nelle passate stagioni anche stage di allenamento nei parchi della namibia, quando ogni mattina al risveglio doveva fuggire dai leoni (“non importa che tu sia leone o gazzella…”??? eccome se importa, fa una bella differenza!!!); il BeepBeep, poi, informato dalle sue talpe delle condizioni meteo previste (sarà come correre nelle giungla) aveva impostato una preparazione un po’ atipica per un maratoneta, concentrando le sedute di rifinitura nei boschi dei Colli Euganei, anche se per la verità con fortune un po’ alterne.

Ma LaGazzella questa volta aveva deciso di farsi leone (in senso metaforico, non “il leone”) e rendendosi conto che quello che ci voleva era la strategia vincente, quale migliore chance se non attingere direttamente alla fonte del mago delle strategie, specie nella gestione alimentare in corsa? E allora, viaggio riservato tra LaGazzella ed il BeepBeep, separati dal resto del team, concedendosi tra l’altro pure una romantica giornata preliminare di acclimatamento in più (e taciamo quante malelingue hanno urlato all’inciucio); si narra che già alla partenza dalla stazione ferroviaria di Padova LaGazzella avesse vestito i panni della tenera infermiera-portantina, caricandosi tutti i bagagli e aiutando l’incidentato euganeo (ehm, intendevo il podista dei due mondi) a salire a fatica i tre scalini del treno, che gli si paventavano davanti peggio di una cima coppi. Dalle dichiarazioni prima della partenza nel corso di un’intervista telefonica già si capiva quanta premura avrebbe riservato la nuova stella dell’infermierismo podistico alla sua nuova guida spirituale: “Quando atterriamo faccio scendere prima lui dalla scaletta dell’aereo, che non succeda che mi cade addosso”

Ma tra un ritiro pettorali e vari vassoi di wurstel stinchi e costicine, “ma senza crauti sa, siamo atleti, mangiamo solo verdura cruda, quella cotta perde i minerali e le vitamine e, gentilmente, la birra me la può sgasare, non vorrei mai mi si gonfiasse lo stomaco perchè sa, abbiamo le divise da gara un attimino sfiancate in vita ma appena appena, cosa ci vuol fare, le ha scelte uno che ha una postura di corsa un po’ ambigua” (a questo punto il cameriere turco ha cominciato a pregare che il suo paese non entri mai nell’unione europea, se devono fare la fine di sta gente...) si arriva alla vigilia della fatidica ora.

Bando alle ciance, tutti sulla starting line, tre due uno, sparo dello starter, via si va, si va, si va… ma allora si va o no??? Eh sì, avete voluto la maratona oceanica, e mo’ aspettate un quarto d’ora prima di partire, che credete di essere alla marcia dea brosema? Il Beo e il Borelji, penultima gabbia, ingannano il tempo in attesa che la marea umana si metta in movimento con tre su cinque giri di morra al meglio dei nove (parziali 4-5, 5-4, 5-2, 5-0 per il Borelji, si capiva che per il Beo oggi la tenuta sulle lunghe distanze sarebbe stata difficile); LaGazzella, invece, relegata da sola in ultima gabbia quale ennesimo atto discriminatorio nei confronti delle donne da parte di quei due sciovinisti fallocrati AmiciDiPapi che stavano là davanti, si ripassava (oltre alle unghie) tutti gli insegnamenti raccolti in quei due giorni di seminario beordiano, giusto per essere sicura di fare esattamente il contrario, soprattutto della regola numero uno della scuola legnarese che recita: “Parti più forte che puoi che tanto dopo rallenti per forza, quindi tanto vale che guadagni più strada possibile all’inizio!”

La corsa abbia inizio. Il Borelji parte, e per 42 km decide di omaggiare la città teutonica con il suo celebre passo di corsa “la farfallina ondeggiante di stelo in stelo” ispirato ad una delle più famose manifestazioni ospitate dalla Berlino del nuovo millennio (la Love Parade) e, una volta messa in ciclo continuo nell’mp3 l’intera collection Best of Village People carica la molla alle sue gambine per prodursi in quei quarantaduemilacentonovanacinque passi da sogno che lo porteranno ad alzare le braccia al cielo sotto la porta di Brandeburgo.

Per il Beordus la strada è tutta in salita, nonostante dopo i bombardamenti del 1945 a Berlino di salite non ce ne siano poi tante… parte un po’ contratto, riflettendo se la ramazzata presa a morra nel pre-gara sia stata sufficiente ad esaurire il plafond di sfiga della giornata o se ci siano ancora margini di peggioramento. Pensaci un po’ al ristoro del 5° km, pensaci un altro po’ al 10° e ripensaci ancora al 15°, va a finire che uno se le chiama da solo, e fresco e riposato come una rosa chi ti bussa alla porta del Beordino???? E’ chiaro, il dolorino!!!, che stavolta però, complice il reale infortunio occorsogli nel tentativo di simulare un infortunio tattico nella settimana precedente alla maratona, parte dalla sinistrata caviglia per poi arrampicarsi lungo gli arti inferiori prima e superiori poi, fino a tramutarsi in dolori intercostali, congiuntivite, blocco cervicale, palpabilità epatica, principio di prostata e gomito del tennista. Nulla da dire, non una maratona ma una via crucis, in cui i flagellatori non si susseguivano tra loro ma andavano a cumularsi l’uno sull’altro, con un’escalation così fulminea di magagne che avrebbe mandato in crisi anche il Dottor House

Pensate cosa devono aver pensato gli addetti della croce rossa teutonica che cercavano in tutti i modo di fermarlo, non capendo nulla dello spirito del podismo masochismo che fu la prima fiamma di ispirazione del movimento dei Cabernet Runners.

E LaGazzella? Risolto il problema che comunque non importa che tu sia leone o gazzella tanto non c’è verso che tu riesca a dormire cinque minuti di più alla mattina, nemmeno se è sabato, e la domenica mattina già lo sappiamo che è persa per andare ad inseguire nutrie alle corse FIASP, parte alla rincorsa dei due CaberMen. Inutili i tentativi di chiedere informazioni ai maratoneti che superava lungo la via: “Scusate, ma per caso gentilmente non è che avete visto due, uno pelato e uno che corre in modo ambiguo, con una maglia come questa?” Vi lascio immaginare le risposte: “Ah, Kabernet, italiano fino molto guten Prosit Prosit (e qui di solito ci stava pure un ruttazzo al doppio malto) Italia bella, io amare italia, tu bela nocca (i tedeschi non sanno pronunciare la gn) bionda corre con noi yaa italia spaketti bella ferma dofe corre tu?!?!”

A questo punto LaGazella si rende conto che due erano le alternative: o rifugiarsi dentro l’ambasciata o accelerare. E accelera accelera accelera, chi ti trovo davanti? La sagoma ormai storpia e claudicante del Beordo di Notre Dame. In quel momento LaGazzella capisce che leone magari no, però un po’ iena alla fin fine lo è pure lei: “Ah sei qui? Ma scusa, perché cammini, guarda che i musei li andiamo a vedere domani, oggi c’è la maratona, ti sei confuso? Aahh, hai male…. Beh ce n’è tanta di gente che soffre a questo mondo e mica tutti fanno così tante storie, pensa a Pistorius, lui è messo peggio di te, però ha più dignità quando corre e non fa tante smorfie di dolore e almeno tu le gambe ce le hai. Ma ascolta, il Borellik è avanti immagino… ok ciao vado con lui che corre, poi tanto lo sai l’indirizzo dell’albergo, e stai attento ai tombini che non ti fai male ancora”.

Epilogo della corsa. Anatoli Borelji straccia il suo record personale (vabbè sarebbero solo 10 minuti di miglioramento, ma diamo enfasi alla cosa) ma festeggia passando sotto la porta di Brandeburgo a braccia alzate, ascelle depilate e sorriso smagliante, un po’ come Diana Ross quando in abito lungo scendeva la scalinata del palco di Broadway, lanciando baci a tutti i supporter che lo hanno letteralmente spinto da dietro per tutta la corsa.

LaGazzella, causa anche uno schianto clamoroso conto il muro del 35°km (e notoriamente a berlino con i muri non si scherza), arriva un po’ indietro rispetto alle sue tabelle di marcia, ma gongolando tra sé e sé, che stavolta anche lei ha qualcun altro da stare ad aspettare dopo essere arrivata (eh, se una è iena è iena).

E il Beo?: beh, buttato il cronometro nel fiume, diciamo che di sicuro è arrivato primo nella categoria dei politraumatizzati e una menzione d’onore nel panorama della scuola dello stoicismo non gliela toglie nessuno.

Complimenti comunque a tutti i partecipanti e allo staff tecnico di supporto; la sfida ora si riaggiornerà alla maratona di Firenze, per cui stanno affilando gli artigli anche DeeDeeBaldwin, DoctorLukash, 100Jaq e, forse forse, un Viagem che, raggiunto telefonicamente, non ha negato la possibilità di partecipare in extremis…. E in riva all’Arno andrà in scena un altro capitolo di questa epica saga!!!

Nunc est Bibendum

18 settembre 2009

Clamoroso: Beordopoli!!!

Alla vigilia dell'appuntamento berlinese veleni sulla figura del Potro de Leñaro

Forse il più grande raggiro della storia del podismo dilettantistico (e dilettantistico fino a un certo punto..) sta apparendo dinanzi ai nostri occhi. O almeno, stando al dossier svelato da Il giornale, parrebbe proprio così.
Molte prove, alcune delle quali schiaccianti, farebbero pensare che il nostro eroe, il rappresentante sommo dello spirito Cabernet, colui che tutto muove sotto la spinta dei suoi piedi e del suo propellente eolico, stia compiendo un enorme inganno, nella migliore delle ipotesi ai suoi compagni di avventura alla maratona di Berlino, ma taluni temono addirittura nei confronti dell'intera associazione dei Cabernet Runners.
Ma esaminiamo i fatti capitati in questi ultimi giorni con ordine.
Beep beep è un personaggio mitico, costruito su dei postulati assoluti che ne facevano la sua debolezza e contemporaneamente la sua forza: chi non conosce i suoi famigerati "dolorini", piccole difficoltà muscolari che diventano vere piaghe col passare del tempo sino a impedire la realizzazione di ogni aspettativa sportiva riposta nell'atleta dei due mondi.
E chi non si ricorda delle sue problematiche gastrointestinali, quasi un cronometro naturale che scandisce i minuti, per non dire i secondi, prima della partenza di ogni evento podistico di una certa rilevanza cui lui partecipa.
Beep Beep, ha corso su tutto questo, adattando i propri allenamenti e la propria dieta a queste difficoltà, scartando il vino bianco, tutti i pesci esclusa la sogliola, i dolci, il caffè, i sughi col nome in lettere di numero dispari, le bibite con contenuto in gas superiore al 3% e così via.
Queste attenzioni non hanno permesso di ottenere risultati sportivi tecnicamente molto rilevanti, ma ci hanno donato un personaggio amorevole, cui affezionarci.
I compagni di corsa non sentivano la sfida con Beep Beep, perché queste continue incertezze lo ponevano sempre su di un'altra categoria: l'associazione tutta voleva che l'atleta legnarese abbattesse il muro delle 4 ore sulla maratona, perché il significato umano di questa affermazione sarebbe stato eclatante e importante per tutti.
E così le prime segnalazioni del sabato pomeriggio, ad opera del suo fido compagno di corsa collinare Viagem Malone, che davano un "Potro" acciaccato alla caviglia per un infido passaggio simile alla "Carcentina" della pista Stelvio di Bormio, quasi confortavano il gruppo, per la normalità della notizia. Era lui, sempre lui, El Potro, che poi avrebbe in ogni caso esorcizzato a modo suo la maratona berlinese.
Non era così.
Su segnalazione della cimice catalana "Tintoretto", appellativo artistico che cela una delle talpe che hanno svelato "l'operacion Puerto" in Spagna, si è saputo con certezza che lunedì all'alba l'atleta legnarese saltellava in cucina di casa sua con la caviglia incriminata con fare gagliardo e ghigno di sfida.
Non solo.
La sera prima alcuni letterati mantovani lo hanno individuato in una pizzeria semideserta in zona stazione, intento a mangiarsi una pizza con uova, gamberetti, e calamari fritti nell'olio del locomotore del Verona-Mantova. Pare che la digestione sia stata istantanea.
Due dunque le ipotesi sul campo.
La prima, più veniale, che Beep Beep stia fingendo da mesi, forse anni, malesseri e dolori, per poi piazzare, a freddo, un colpo da ko ai suoi compagni-avversari di corsa. Si suppone che, mangiando senza difficoltà una pizza del genere, il suo stomaco in realtà possa permettersi di ottenere energia anche dalla gomma della suola delle scarpe e comunque in modo istantaneo. Una perizia richiesta dalla nostra testata, recita di un tempo ben al di sotto delle tre ore sulla maratona, stante la potenzialità di stomaco dell'atleta in esame, come si può evincere dal grafico in figura.
La seconda ipotesi, più fraudolenta, parla di una truffa perpretata ai danni dei Cabernet Runners per svalutare il proprio cartellino e vendersi alla squadra del CUS-CUS Padova ad un prezzo irrisorio. L'ex team dell'atleta legnarese infatti non ha mai nascosto i suoi propositi di riprendere in seno Beep Beep, cosciente delle potenzialità reali del corridore. Sembra che proprio sabato scorso ci sia stato un pranzo ai massimi livelli tra Beordus, il cda del CUS-CUS, Luciano Moggi, Flavio Briatore e il medico Agricola. Lo zio di Beep Beep, atleta del CUS-CUS ma prima ancora persona di totale integrità morale, pare abbia rivelato che l'incontro sia stato progettato per definire gli ultimi dettagli della manovra tesa a svilire il valore commerciale di Beep Beep.
E' chiaro che se i cronometri di Berlino dovessero sentenziare un tempo superiore alle 4 ore e mezza, il passaggio entro fine anno del Potro alla squadra amaranto potrebbe definirsi cosa fatta.
Pare però che Daniela Tergat, responsabile delle attività economiche dei Cabs e anch'essa partecipante alla maratona di Berlino, abbia sguinzagliato lungo il percorso una serie di informatori dotati di macchine fotografiche e videocamere per verificare la condotta di gara di Beep Beep. In caso di irregolarità si prevede l'apertura di un contenzioso tra società e corridore che in confronto quello tra Renault, FIA e Nelsinho Piquet apparirà come una puntata di Forum.

14 settembre 2009

13.09.09 Aspettando Berlino, una Cabernet domenica come tante?!?!

Siamo a meno sette dalla Berlin Marathon e cosa c’è di nuovo sotto il sole? Nulla ovviamente! L’annoso gioco al rimpiattino del non svelare le proprie carte ancora una volta ha visto i tre CaberEroi mascherare le performance.

Borelji: si cimenta sulla mezza maratona di S.Giorgio delle Pertiche, nasconde il proprio vero ritmo assumendo uno StoppaRus mai così in forma negli ultimi 15 giorni, già dimagrito di più di 2000 dei 3500 grammi presi durante le ferie, come pacemaker inverso, in funzione di zavorra invece che di lepre, per riuscire a tenere a bada le sue potenti e scalpitanti leve e lasciare così ancora per una settimana a covare sotto la cenere l’istinto omicida dal running killer, metabolizzato in settimane di training autogeno. La mascherata dura però solo fino al 15 km quando il Borelji, scorgendo all’orizzonte la scritta Everlast, il suo marchio preferito di abbigliamento fitness, specie se stampato sul retro di un gonnellino, dimentica le sue omertose strategie e lancia all’inseguimento di quel brand (si chiama così adesso...) da favola: lima così 10 secondi a chilometro passo dopo passo, arrivando al traguardo con un parziale sotto i 3min/km…. Sentite odore di bruciato? E‘ il record stagionale in maratona dei Cabernet Runners siglato ad aprile dal doctorlukash che se ne sta andando in fumo, ma lui noncurante affoga il dolore e la faccia nelle penne al ragù del pasta party.

LaGazzella: per un errore di calcolo si trova sul medesimo tracciato del Borelji… che fare? Temendo che in gara il perfido possa attuare uno dei suoi sotterfugi (armi batteriologiche, lance termiche, alabarde spaziali, sgambetto in corsa) boicotta la maratonina ufficiale, rinunciando a spaghetti funghi triolati e bocciono di vino del pacco gare, e ripiega sulla non competitiva, riuscendo così ad anticipare di un’ora e trenta la partenza: inoltre con uno sprint felino si libera della marcatura asfissiante di LadyMPM, capofila dell’entourage del Borelji, da questo sguinzagliato alla caccia della Gazzella per carpirne i segreti di corsa; e, una volta giunta all’arrivo, dribbla adducendo non meglio specificati motivi familiari anche il tentativo di raccogliere le impressioni a caldo da parte di Tumbleweed, del team StoppaRo, che presidiava con fare inquisitorio l’area di arrivo.

BeepBeepBeordus: el potro decide invece di giocare la carta salutistica: niente inquinato asfalto per lui, ma una rigenerante traversata tra il verde delle colline per ossigenare polmoni e tonificare le gambe in attesa dei fatidici 42,195 km in salsa crauti che lo attendono. Accompagnato dal ViagemKaruso, suo Personal Main Trainers Coordinator, e seguendo le tabelle alimentari prescrittegli dal guru PolBot il podista dei due mondi si lancia sui pendii della Marcia di Bresseo di Teolo….. Peccato che si lancia un po’ troppo: sembra infatti che beepbeep in un tratto in contropendenza in traversata non si avveda di una voragine nel tracciato, occultata sotto dell’erba fresca di sfalcio ma non ancora rimossa, rovinando paurosamente al suolo. La perfezione con cui è stata scavata la buca e la maestria con cui è stata nascosta non possono però essere casuali, ma di sicuro celano una regia occulta: le testimonianze raccolte da gruppi di bracconieri notturni dei colli e da alcune coppiette che si erano nottetempo infrattate lungo il percorso, che ovviamente hanno chiesto di restare anonimi, concordano nel riferire la presenza di una sinistra figura con le gambe secche secche che si aggirava nei dintorni con badile in spalla e falcino in cintura fanno capire che lo zampino del perfido Borelji nemmeno questa volta si è risparmiato, pur di poter eliminare la concorrenza ancora prima di presentarsi sulla linea di partenza.

“Un anno di preparazione per la Maratona di Berlino buttato in malora” è stata la dichiarazione del Beordus (ndr: un anno di preparazione?!?! Ma va là, Beo, va là va là). Preoccupato sembrava comunque il tono del CoachKarusobello: “sembra si tratti di una distorsione di 8° grado, effettueremo nella giornata di lunedì gli approfondimenti diagnostici del caso e poi scioglieremo la prognosi: è comunque certo che con un Beordus menomato anche l’evento berlinese perderà smalto, sarà poco più di una qualsiasi corsetta rionale”.

Ed il DeeDeeBaldwin: originariamente avrebbe dovuto scortare nelle sue cavalcate il beepbeep lungo il percorso euganeo, ma si sa, l’uomo è molto sensibile alla mission di proselitismo che gli è stata assegnata direttamente dal presidente dei CabernetRunners. Pare che nella sola corsa di questa domenica sia riuscito a importunare eheemhh, intendevamo dire proselitizzare almeno una trentina di potenziali nuove CabernetGirls: Baldwin, la prossima volta però ricordati di dargli anche il numero di telefono del presidente…. egoist ca non ti è alter!!!

8 settembre 2009

Ciclone si abbatte sul podismo italiano: i Cabernet Runners spopolano a Montegrotto. E' già dittatura mediatica?

A dispetto dei risultati tecnici maturati sinora non proprio esaltanti (pedestri, non eno-gastronomici ovviamente), la moda dei Cabs miete proseliti e affascina il popolo. Il resoconto di una domenica esaltante.


E' sempre così quando in un ambiente un po' tradizionalista si affaccia un gruppo di persone coraggiose e innovative: succede che il banco salta, e nasce un nuovo sistema di riferimento nel settore (WOW). Così si è percepito ieri nell'aria frizzante di Montegrotto Terme, con questo gruppo di ragazzacci che sono i Cabernet Runners, tanto smaliziati nella comunicazione da saltare letteralmente sul palcoscenico dei gruppi più numerosi, famosi e vincenti del padovano.
Ma procediamo con ordine nel raccontare questa giornata che ha visto la celebrazione pubblica dello spirito invidiabile che contraddistingue la nostra neo-nata associazione.
Come al solito i Cabs hanno obiettivi distinti e coprono ogni forma di sfida e competizione: ci sono i Berliner Cabernetiken (Beep Beep, Tergat e Borelj) che curano le ultime settimane di preparazione prima della maratona e decidono di correre i 21 km della marcia collinare di Turri in maniera molto scrupolosa. C'è StoppaRO, che vuol far sentire vicina l'intera associazione all'importante impegno dei tre e quindi corre pure lui i 21 km. C'è 100 Jaq che corre per il premio staffetta-famiglia e coinvolge moglie e figlie sulle distanze più brevi, seminando per il futuro, con visione lungimirante del gruppo. E ci sono i Cabernet "pellegrini" Gelindo Bottoni e Viagem Malone, che partecipano alla corsa dei 14 km per iniziare al gruppo e alle ludiche fatiche dei Cabs l'adepto Carlito's Way, ancora alla ricerca della sua strada.
Complice la splendida giornata, con cielo terso, umidità a zero e temperature gradevolissime, la corsa di Turri vede una nutrita schiera di partecipanti, segnando il vero rientro alle attività per molti di loro. Gli sterrati di Villa Draghi e del Monte Ceva, con le loro salite al limite della corsa e le discese tecniche e "attrezzate" da corde, mietono una spietata selezione: non pochi scoprono, lungo il percorso, quanto sdrai e divano abbiano nociuto alla loro forma durante l'estate. Così non si può dire dei Cabernet Runners, che, complici gli allenamenti mai interrotti, i pellegrinaggi ciclistici estivi, e le grigliate all'aperto organizzate con meticolosa continuità, producono un po' tutti prestazioni più che discrete. In particolare si sottolinea l'ottimo tempo di Beep Beep, arrivato fresco come una rosa al traguardo dei 21 km, che con ogni probabilità nei test ciclistici svolti tra toscana e lazio, ha scovato il cocktail vincente a base di cocomero che gli ha permesso di risolvere i consueti problemi gastro-intestinali. Questa tonicità dei nostri non può passare inosservata anche al più disattento degli osservatori, ed è così che all'arrivo in parata di Viagem Malone e Carlito's Way, quest'ultimo sanguinante ai piedi per le stimmate maturate lungo il percorso (assieme ai gradi di socio dei Cabs), il radiocronista di corsa non può che esaltare se stesso e il pubblico astante per la prestazione del duo eno-gastrofilo.
I due, un po' sorpresi, si portano in zona ristori tra ali di folla plaudente.
Il resto è storia. La presenza nella classifica dei gruppi più numerosi per la prima volta nella giovane storia dei Cabs, i premi (in bottiglie di vino ovviamente) vinti, le interviste in zona premiazione di Viagem Malone prima e dell'autorevole StoppaRO "the president" poi, gli applausi, i pubblici riconoscimenti dei sani valori che guidano questi ragazzi più e meno giovani a trionfare il sabato sulle tavole di mezzo veneto e la domenica su quelle meno imbandite ma pur sempre accattivanti dei rinfreschi di corsa.
E' una storia giovane quella dei Cabernet, ma già ricca di episodi e successi. Avanti così.

7 settembre 2009

11.07.2009 I Cabernet Runners sono realtà

Ebbene sì, adesso non ci ferma più nessuno!!!
Avevamo fior fiore di maratoneti, di centochilometristi, ciclisti, critici culinari pronti a soppesare con il bilancino i ristori di ogni corsa, esperti nutrizionisti, alchimisti, gazzelle, trafficanti d'armi, ristoratori, maghi del meteo, gente che beveva integratori "per x che va da 1 a n" come se nulla fosse, altri che ingurgitavano gel per capelli solo perché costavano meno di quelli di maltodestrine, distillatori abusivi di grappe, pettinatori di stelle e diluitori di saponette....
Avevamo tutto quello che ci serviva, per poter essere felici tranne una cosa. Sì lo sapevamo che sarebbe stato difficile, e proprio per questo abbiamo deciso di narcotizzarci con stuoli di libagioni e fiumi di beveraggi: ore e ore fino allo sfinimento, fino a frantumare ogni residua resistenza (wow, un'allitterazione), ehm, dicevamo ogni residua resistenza: a notte inoltrata nulla era rimasto più da opporre e passandocela di mano in mano a turno (la penna, che avevate capito) ognuno ci ha messo la firma..... ABBIAMO REDATTO L'ATTO COSTITUTIVO, MA SSSSIII', MADDDDAAAAIII, MA VIENIIIII, SOTOMAYOR, SIAMO UN'ASD CIOE' UN'ASSOCIAZIONE SPORTIVA DILETTANTISITICA, mica balle di fieno direi!!!! Cabernet Runners ASD, 'azz, suona pure bene direi!!!

Quindi se non si è ancora capito, dopo aver portato una tinta di colore sui tracciati delle più importanti maratone del mondo, delle migliori marce FIASP della provincia di padova e sui più affascinanti percorsi delle dolomiti, i Cabernet Runners, nella notte del giorno undici di luglio dell'anno di grazia duemilanove hanno reso ufficiale la loro esistenza.
Quattordici sono stati i soci fondatori che hanno posto la firma in calce all'atto costitutivo e che, con le loro ultime forze, hanno nominato il direttivo del Gruppo: presidente doctorlukash, vicepresidente 100Jaq, segretaria amministrativa la Gazzella delgi altipiani, consiglieri direttivi Viagem e NikTyson..... MITICI!!!

Che dire buon lavoro al direttivo e ....
ADESSO SI BRINDA,
E NON CON IL TE' CALDO DEI RISTORI!!!!
Cabernet Runners forever!!!
(nella foto, il presidente neo eletto, con sguardo inebetito dalla felicità, firma l'atto costitutivo)