Pubblicato il Calendario Corse Cabernet Runners !!!!

In diretta live sul nostro sito
www.cabernetrunners.it

potete trovare la versione 01 del
CABER-CALENDARIO ENO-GASTRO-PODISTICO 2012

(e tenetelo d'occhio, ci saranno continui aggiornamenti durante la stagione)
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21 marzo 2009

L'Italia dura 25 minuti.... BeepBeep va oltre!


Confronto a doppia velocità quello che si è visto oggi pomeriggio al Flaminio: da una parte un'Italia che ha lottato, spinto ed entusiasmato le folle per soli 25 minuti, per poi essere messa KO da un 1-2-3 micidiale; che dire, il XV azzurro ha oltremodo mostrato i propri limiti di tenuta, psicologica e fisica, facendo sembrare galletti da combattimento quei quattro pollastrelli bagnati che la settimana scorsa erano stati lessati in terra d'oltremanica.

Limiti che, dall'altra parte, non conosce invece l'icona del movimento dei CabernetRunners, il nostro BeepBeepBeordus che, sotto le gradinate del Flaminio, ha sprigionato fuoco e fiamme che sono stati l'unico antidoto al vento gelido per i 50.000 presenti allo stadio romano.
Antefatto da premettere, l'ennesimo tentativo di sabotaggio famacologico operato dal Famigerato Borelji, il quale nel corso del pastaparty del Marathon Village ha frantumato nel piatto del Podista dei due mondi una serie di pastigliette azzurre con una una V impressa, da lui malignamente spacciate per Vigulì all'anice. Sarà stata la pasta, sarà stata la tensione repressa per le fasi concitate del pre-gara, ma alla vista delle Cheerleaders del Flaminio El podro sente risvegliare dentro di sè l'istinto del gaucho de la pampa, che già l'anno scorso gli costò notevoli grattacapi con un tale Giò di Tonno, e che lo obbligò ad una repentina fuga dal retro di quell'alberghetto ad ore a fianco del Teatro Ariston di Sanremo.
Ed infatti, raggiunte le fanciulle col gonnellino svolazzante al loro rientro nel tunnel dello stadio, il tanguero de legnaro ha dato fuoco alle polveri, e da lì in poi sono stati 80 minuti di duetto tra sopra e sotto la tribuna.
Un , deux, trois, quatre... contava Marc Lievremont sulla tribuna, mentre col pallottoliere annotava le mete dei suoi; Un Dos Tres, Alé Alé Alé se la cantava da sotto la tribuna El Podro Puro Sangre, che attorniato dalle Chicas Meia Desnudas in visibilio, andava ripentendo: "Tranquille Cocche, sì che se po' fa', sì che se po' fa' (un po l'obama de noantri), tanto domani faccio un 42km di defaticamento, basta che non saltiamo i ristori, che l'ultima volta che ho fatto performance qua a Roma, se correvo nel Biafra pativo meno la fame".
Al triplice fischio di Mr.Roland, eccolo sbucare dal tunnel degli spogliatoi, colletto alzato e sorriso del vero trionfatore del Flaminio, per il giro di campo d'onore, ad omaggiare il pubblico osannante.
E alla fine, come promesso, congratulazioni reciproche tra i due simboli carismatici delle formazioni dei Blues e dei Caberbet Runners e scambio dei doni di rito: Chabal, come già anticipato da Le Figaro ha portato in dono al Boerdus un campione della pozione segreta della sua lozione per capelli; allo scambio, oltre al gagliardetto l'Orco ha preteso però dal BeeepBeep anche il numero di telefono del suo barbiere.
"Ma non finisce qui, accidenti, doppio e triplo accidenti" è l'unica dichiarazione che i cronisti sono riusciti ad estorcere a MPMPatty, leader storica e responsabile logistica dei supporter del Borelji, "domani è un altro giorno". E sarà un'altra battaglia senza esclusione di colpi, aggiungiamo noi.

Cronaca di una primavera di fuoco


Maratona di Roma, Transeuganea, Maratona del Santo e poi chissà che altro attende i paladini dell'enopodismo: ma la preparazione non è stata semplice, episodi oscuri, preasagio di saghe che resteranno epocali, hanno costellato il percorso di avvicinamento ai grandi eventi.

Anatolji Borelji vs. BeepBeepBeordus
Sarà sfida infinita? Per il momento sembra più una soap opera: i due giocano praticamente a nascondino da quasi un mese, adottando le tecniche di allenamento più divergenti e stravaganti possibili.
8 marzo, Borelji e Beordus festeggiano la donna in modo differente (Podro del Legnaro, adelante adelante). Il Borelji prende parte alla Belluno Feltre, percorre i primi 30 chilometri a ritmi da paura, praticamente arriva ai ristori in tempo per aprire le bottigliette di acqua per Pertile, arriva ad una trattoria alle porte di Feltre in 1h15, dopodiché per simulare un po' di afffaticamento si ingozza di salsiccie feltrine fagioli in umido e merlot adulterato, rutta sonoramente e comincia a correre all'indietro e dopo un'ora e mezza viene raggiunto all'altezza del 28° km da 100Jaq e DoctorL, simulando un crollo dovuto ad un "ritardo di condizione, mancanza di allenamento, come potrò mai correre a roma in queste condizioni, guarda se vuoi ti dò il mio biglietto, è anche inutile che vada", arriva in un 3h05 assolutamente ingannevole.
A Monselice invece le carte coperte le tiene il Beordus, sempre alla maniera Borelliana, partenza a missile e poi si finge di non farcela. E proprio a razzo parte il Beordo, con le sue potenti leve che scaricano centinaia di cavalli sul terreno, terreno che però non sempre riese a sostenere la spinta del nostro Sauro; ed infatti tentando di migliorare il proprio record sul kilometro verticale (20minuti) sradica le pietre secolari della scalinata del monastero di monte ricco, che era riuscito a sopravvivere anche ai bombardamenti della 2^guerra mondiale, causandosi, con l'occasione una lieve spellatura sulla tipo bambino che gioca in cortile all'asilo. I commenti rilasciati nel dopocorsa dal nostro eroe? Scontati: "è un infortunio grave, verificherò con il mio staff di masso-fisio-chinesio-antalgo-onano-terapisti se addirittura gravissimo. Mi viene a sostegno la possibilità di avvalermi di un gruppo di sciamani che esercitano abusivamente la medicina ayurvedica in una clinica clandestina camuffata da ristorante brasiliano, clinica già usata in precedenti occasioni dai CaberRunners per massiccie terapie orali. Farò una risonanza dal mago otelma, ma so già che l'esito  scontato: dovrò sospedere ogni allenamento, non arriverò mai in forma, avrò ritardo di condizione, mancanza di allenamento, come potrò mai correre a roma in queste condizioni, guarda se vuoi ti dò il mio biglietto, è anche inutile che vada" (e due, mo' famo collezione di biglietti per roma!!!).
15 marzo, Torreglia, l'apoteosi del nascondino, Boerdus e Borelji fanno a gara a chi corre meno, ovviamente senza mai incrociarsi. Il perfido Analtolji arriva presto, corre incappucciato per non farsi riconoscere, e prima che il beordus concluda il suo percorso lui è già in macchina che fugge; il Beordus, per contro arriva tardissimo, parcheggia praticamente a montegrotto perchè nessuno riconosca la macchina, si fa portare sul percorso da un furgone del latte, facendosi lasciare sul tracciato a corsa già iniziata, scala il Monte Pirio a pass di leopardo e giunto in cima si accerta che il Borelji sia salito già in macchina prima di cominciare a scendere.

Daniela Tergat, La Gazzella delgi altipiani, abbagliata dal miraggio della sua prima 42k, un po' come un naufrago sbattuto dalle onde dell'oceano, decide di aggrapparsi al primo appiglio che possa semrare condurla a termine della sua impresa ERRORE!!!! il primo appiglio che passa è il braccio malefico del Borelji, che la conduce in un girone infernale di allunghi, ripetute, e progressioni di fondo veloce-medio-lungo-lunghissimo-senzafine, fino all'apoteosi delle apoteosi, l'allenamento doppio (sabato sera+domenica mattina) in regime ipoglicemico, roba che anche i centochilometristi direbbero "ma vaffan'...", il tutto per aver un ritaglio di giornale con schemi di allenamento (peccato che la pagina prima del ritaglio titolasse: come preparare il metabolismo ad un 24 ore). Col fegato a pezzi a nostra gazzella compensava però sfogando le sue crisi di fame al primo ristoro domenicale che le capitasse, con ironici commenti dei volontari del ristoro stesso "ma se magna tutta sta roba dopo 3 chilometri, vien a correre par dimagrire o par ingrassare". Intanto però ridendo e scherzando è quella che ha macinato di più, inanellando due 30k nel mese precedente alla corsa, forse perché non soggetta ai ripetuti dolorini, raffreddori, coliche e fughe improvvise ai bagni e campi di mezzo mondo che colipscono ripetutamente i suoi clolleghi maschietti. Arrivata alla fine della Belluno Feltre meno sudata che alla partenza ("che fastidio tutta quele gente ammassata, non si poteva partire un po' alla volta") tra uno sbadiglio e un mazzeto di mimose ha commentato "beh, siamo già qui?". Speramo che a Roma la fermino dopo aver tagliato il traguardo e le spieghino che l'arrivo non è solo un altro ristoro intermedio.

E gli altri?
Dati ormai PolBot e NicTyson dispersi nelle nebbie della val padana (ormai anche loro come fossero novelle quindicenni vanno a correre solo se ci sono almeno 20 gradi), un ViagemKaruso ad intermittenza, max una corsa ogni sei settimane, mantiene il suo ritmo da paura ad ogni presenza, conservando le bone abitudini del "voi partite, io vi arrivo da dietro", che sempre molta inquietudine lasciano nel CaberRunners, appesantiti nel passo dal dover viaggiare con mutande di ghisa.
E DeeDeeBaldwin? Abbandonata per il momento l'abitudine di partire in base alla definizione delle sagome di chi è già partito, sembra essersi rassegnato alle partenze di gruppo: questo significa ovviamente che arriva con largo anticipo, giusto il tempo di preparare due linguine allo scoglio e un filettino al pepe verde al plotone residuo degli enopodisti che ha provato ad arrancare alle sue spalle per i primi 5 chilometri, prima di mandarlo a.... vanti.
Chiudono il plotone DoctorL e 100Jaq, che stanno ormai tentando il tutto per tutto in vista del primo grande sogno della stagione, la Transeuganea. La preparazione dello StoppaRo segue schemi ormai consolidati (....?????), cioè spriz e coesteroeo ma gli alibi alle sue performance deprecabili si affinano sempre più, anche grazie ai sottocosto del Mediaworld: l'ultima frontiera adesso è "Corro piano perchè mi porto dietro la macchina fotografica e mi fermo a fare le foto".
Di 100Jaq ormai la leggenda ne precede il passo (...azz che bella frase); arcinoto ormai all'interno del posto di lavoro come "quello strano, che viene a lavorare in cravatta ed esce in braghe corte perchè torna a casa correndo, deve avere dei problemi poveretto, forse non è soddisfatto e ha bisogno di nuovi stimoli oppure vuole risparmare sulla benzina nel tragito casa ufficio, e beh, con la crisi che c'è come dargli torto, comunque meglio così che il contrario, ci pensi se corresse venendo al lavoro la mattina poi tutto il giorno in ufficio sudato, ma che schifo, dove siamo finiti, non c'è più rispetto ormai", si sta ormai impadronendo di tutti i segreti del mestiere: questo mese è persino riuscito a fare funzionare il cardiofrequenzimetro.... ormai il mondo dell'atletica no ha più limiti per lui.

14 marzo 2009

Cabernet o Gatorade? Sondaggio alla Belluno Feltre

Cioè, si poteva correre come le persone normali???? NNNOOOOOO
E allora cosa si sono inventati i CabernetRunners per la Duesima edizione della Biella Feltre? Un bel sondaggio in corsa: "meglio il cabernet o il gatorade?".
Ovviamente si è trattato di plebiscito: su 1225 persone intervistate (praticamente ci mancano solo Pertile e Bourifa che non siamo riusciti a superarli per un pelo, abbiamo provato a urlargli dietro ma avevano l'Ipod a chiodo e non ci hanno sentito :-(  )


Riportiamo di seguito lo stralcio di una delle interviste condotte (qui siamo al sesto chilometro, si capisce dal fatto che le lingue non sono ancora felpate)



Solo se ci fossero dubbi sulla cosa, l'esito del sondaggio è stato quasi al 100%, tralasciando qualche persona che per dettami religioni a dovuto dire ghetoreid (ma si vedeva che gli dispiaceva tanto) a favore del "massico umor di bacco". 

Una cinquantina di persone ha poi risposto (si cita letteralmente)

"Ciò toso, chea sporca, te pare robe da domandare, par chi me gato ciapà, pensito che mi i me gabia tira su coi suchi de fruta, chea vaca, che quando ca gavevo do ani i me dava el fuso de poeo e un goto de roso in man e i me diseva magna puteo, ca te vien grando, chea bosega, dagheo a chei figarei dea piaza el ghetoreid, ca noialtri 'ndemo vanti a bombe de graspa"

Che dire, un'altra missione compiuta dai Cabernet Runners...



13 marzo 2009

L'idolo del mese: MARZIO !!!

Marzio Bruseghin, ciclista professionista, membro onorario dei Cabernet Runners, cresciuto all'ombra del dott.Dorigo e prova evidente della validità delle sue teorie, recentemente ha così risposto alla domanda sul suo stato di forma.
"Debutto mercoledì al Giro del Friuli. Io carburo lentamente. In questi tempi non sono mai in forma. Ma sto meglio di un anno fa. E molto meglio di una decina di anni fa. Passato professionista, mi ero trovato a disagio. Non capivo, non condividevo, non approvavo. Avevo perfino pensato di smettere".
Invece?
"Poi ho cercato, e anche potuto, essere me stesso. Fare quello che sentivo. Nella vita, da corridore e da uomo. Per esempio: lo so anch’io che a un bicchiere di vino si può rinunciare, e a un secondo si deve rinunciare, ma se quella rinuncia o quella eliminazione mi rendono scontento, o triste, alla fine perdo il mio equilibrio, la mia serenità. Voglio dire: quello che forse guadagno di fisico, certamente lo perdo di testa. E non sono più in pace con me stesso".

10 marzo 2009

Beordo vs. il cartello delle banche venete: volano lunghi coltelli affilati

La lotta per la supremazia nel gruppo dei Cabernet Runners passa per il miglior tempo nella maratona di Roma e a pochi giorni dall’evento quella che era una semplice sfida sportiva sta assumendo tutti i connotati di una vera e propria faida interna, fatta anche di colpi bassi e sabotaggi.
Tutto ha avuto inizio da una serie di dichiarazioni false di Beep Beep, tese a ridicolizzare il resto del gruppo quali quelle “Ho corso 5 km in 15 minuti” e “Posso recuperare 20 minuti già solo con un’impostazione di corsa migliore”.
Anatolj Borelj e Daniela Tergat hanno così deciso di far fronte comune per riportare il pendolino di Pettorazze a “quote più normali”. Dopo alcuni esperimenti a cavallo tra sport e scienza, come ad esempio la corsa ipoglicemica e, da parte di Borelj, una sbandata verso le discipline orientali ricercando la malattia quale purificazione del proprio corpo, i due hanno compreso che oltre a potenziare le proprie prestazioni occorreva incidere negativamente su quelle dell’atleta legnarese. Dopo averne fiaccato il corpo inoculando virus gastroenteritici nei rinfreschi personali beordiani, Borelj e Tergat hanno ottenuto da Capitalia, sponsor unico della maratona di Roma, di selezionare i famigerati “biscotti di Venezia” quale unico cibo solido presente ai rinfreschi. Da parte sua Beep Beep ha rinunciato a tutti i successivi appuntamenti podistici comuni al resto del gruppo per evitare nuovi avvelenamenti ed ha ritirato tutti i soldi dal suo conto in Veneto Banca. Long John Beordo pare abbia pure trovato a casa gli attacchi dei suoi sci opportunamente sabotati, ma la faida non sembra finire qui, visto che rumours del transatlantico danno Beordo a Roma già a inizio della prossima settimana, atteso dal Presidente del Consiglio Berlusconi per discutere della nazionalizzazione delle banche italiane. Non solo, pare che studio Altieri dietro pressioni non meglio specificate abbia modificato un progetto edilizio riguardante Sarmeola, facendo passare l’orbitale proprio sulle case di via Isonzo anziché a Bosco di Rubano. Speriamo che il 22 marzo arrivi presto e la maratona di Roma trovi il suo indiscusso dominatore.

Alla marcia dea Gaina volano tutti un po’ basso

I “Cabernetoneti” si nascondono correndo ad orari diversi. Caruso rientra me nessuno se ne accorge: dov’è finito lo spirito di gruppo?

La marcia dea Gaina padovana di Caselle di Selvazzano si inserisce assieme alla “Quattro salti con le rane” di Legnago, a quella dei “Maroni” di Teolo e a quella del “Vin Friularo” di Bagnoli, in quella serie di corse che, ricordando e promuovendo la gastronomia e le tradizioni agricole locali, aiutano la popolazione a conservare e perpetuare abitudini e pietanze, custodendone valori e aromi originari. I Cabernet Runners sin dal loro appellativo abbracciano questo progetto a tutela della gastronomia locale.
A che giovano allora comportamenti di rifiuto quali quelli di Beep Beep Beordo a Tribano, che ha costellato quasi completamente i 30 km del percorso di segni gastro-enterinali per esprimere palesemente il suo NO alla presenza dei celebri “biscottini della nonna” ai rinfreschi?
A che giova polemizzare con i locali sull’assenza di WC chimici, quando la natura mette a disposizione il tradizionale “campo”, ricettacolo attivo di ogni donazione umana?
La marcia dea Gaina richiedeva un’inversione di rotta che purtroppo non c’è stata.
Si può forse tacere della tecnologia introdotta da Caruso per portar con se il resto in moneta dell’iscrizione? Pura cacofonia che distoglie i corridori dalla simbiosi con madre natura e dall’ascolto dei messaggi del proprio corpo. Roba che nemmeno le plasticone dei porta-occhialini della piscina arrivavano a tanto.
E che dire del trans-fugo Bottoni che all’invito genuino e generoso del compagno di corsa “Vuoi un po’ di alette pure tu?”, ha risposto con un sonoro “Mi vien da vomitare”, nel tentativo di emulare le negative gesta del campione di Pettorazza?
Non aiutano nemmeno le partenze scaglionate, degne di quelle dei weekend ferragostani, con i principali atleti del gruppo, Borelj, Tergat e Beep Beep, che decidono di non misurarsi direttamente tra loro, giocando a carte coperte e percorrendo distanze differenti.
Lo stambecco di Legnaro si misurava sui 12 km come seduta defatigante del giro della Grande Guerra, quella che lui stesso combatté e dove perse l’uso del tendine della spalla destra. Un Beordo rilassato, sicuro di sé e delle sue recenti performance a piedi, in bici, sugli sci, a cavallo, sulle ciaspe e sui carboni ardenti (il famoso esathlon moderno).
Gli altri due rivali per l’ambito titolo di Cabernetoneta più veloce invece si testavano sui 24 km sperimentando la corsa ipoglicemica,ultima scoperta del professor Ferrari per aumentare le prestazioni aerobiche, esperimento accantonato brillantemente al primo rinfresco con una colossale abbuffata di fette biscottate con nutella.
Ma anche in questo caso un moto di ribellione sorge dal profondo di chi vi scrive: non garantiva maggior agonismo e in definitiva una miglior performance il consueto rutto collettivo di gruppo prima della partenza, vera e propria haka dei marciatori del tempo che fu?
Nel più completo anonimato il rientro alle attività di Caruso, digiuno dalle corse dalla marcia di Peraga del 6 gennaio, che piazza un buon tempo (1h1’) sui 12 km, lasciando intuire che gli ozi toscani hanno ridotto la sua autonomia sulla distanza ma non hanno blandito la sua falcata rotonda e ariosa.
Unico testimone di tale prestazione l’inossidabile e anche ingombrante a livello di circonferenza del bacino Gelindo Bottoni. Una sicurezza il suo cambio di passo nella seconda parte di gara: fiato da vendere, grasso da sciogliere, chili da smaltire, capelli da riportare.
Si rientrerà alle attività con la Belluno-Feltre e un pizza-party che finalmente restituisce convivialità e tasso alcolico sopra al minimo sindacale, ma con uno Stracandido Cannavò in meno. Lui che ispira da sempre la penna del sottoscritto si sarebbe sicuramente unito al desco di questi atleti, ricordando le gesta eroiche dei loro grandi predecessori alla corsa del Passatore, tanto quanto avrebbe fatto ottima compagnia a Stopparo a metà di una maratona per una paglia e un quartino, ammirando scorrere sulla strada con sereno distacco le membra sudate degli altri più banali corridori.

6 marzo 2009

I Cabernet al Pasta/Pizza Party



I Cabernet Runners fanno scuola,
si preparano con metodo e assiduità, il cibo è un elemento basilare.
Per questo il ritrovo è per sabato 7 marzo alla
Pizzeria Pura Follia
Via Armistizio 9 (Paltana)
ORE 19.00
Buona salute a tutti.



2 marzo 2009

Un "FORZA" agli eroi della Belluno-Feltre

Senza timore e sprezzanti della fatica, i nostri eroi Borelji, Stopparo e Daniela Tergat, con l'appoggio di Giacomino, faranno la Belluno-Feltre 30KM domenica 8 marzo (W le donne). La Maratona di Roma è dietro l'angolo.
Un "FORZA" da tutti i Cabernet Runners in particolare da Beep Beep.